Dalle baie alle spiagge ai centri abitati, alcune idee per attraccare, fare il bagno e rifornire la cambusa nel cuore dell’arcipelago
Parlando delle Eolie, ma soprattutto veleggiandovi, non possiamo trascurare Lipari. L’isola più grande dell’arcipelago merita infatti ben più di un rapido passaggio, sia per le possibilità di attracco, che facilitano una visita più lunga e accurata, sia per quanto di bello hanno da offrire la costa e i paesi che vi si affacciano.
Va innanzi tutto ricordato che stiamo parlando di un’isola centrale, capace di offrire più che altrove diverse possibilità per passare almeno una notte in porto, anche in alta stagione, usufruendo di pontili galleggianti e ancoraggi, in alcuni casi anche ben protetti dai venti. Se a questo aggiungiamo la presenza nei paesi di ottimi negozi di alimentari e quindi la possibilità di rifornire la cambusa, capiamo come una sosta su questi lidi sia quanto mai auspicabile.
Gli approdi e le spiagge partendo da Acquacalda
Per quanto riguarda gli approdi, questi si sviluppano principalmente sul lato orientale dell’isola, nella grande baia posta davanti al paese che ne porta il nome. Prima di parlarne, però, vale la pena di considerare i punti di sosta più interessanti per quanti vi giungono da nord.
È nella zona più settentrionale dell’isola, tra Punta Castagna e Punta Legno Nero, che si estende il centro abitato di Acquacalda, edificato a poca distanza dalla battigia, lungo un tratto di costa occupato da un’estesa spiaggia di ghiaia grigia e pomice. Frazione del comune di Lipari, questo paesino a circa 10 chilometri dal centro comunale offre buone possibilità di ancoraggio con la conseguente possibilità di usufruire dei servizi della terraferma, raggiungibile con il tender.
Tra i vantaggi della zona, poco attraente dal punto di vista architettonico ma notevole sotto quello paesaggistico, troveremo la possibilità di usufruire di una spiaggia attrezzata generalmente poco affollata e di navigare in acque poco battute dai diportisti. Dal centro abitato è poi possibile raggiungere gli altri centri abitati di Lipari, ricorrendo ai mezzi pubblici o al servizio taxi.
Dall’indiscutibile bellezza, ha il vantaggio di essere poco frequentata anche la spiaggia dei Gabbiani, sempre sul versante nord dell’isola nella rientranza della costa a ovest di Punta Castagna. Non raggiungibile via terra e quindi mai granché affollato, questo lido offre acque limpide e trasparenti, incorniciate da pendici di ripida roccia.
Le emozioni contrastanti di Porticello
Scendendo ulteriormente, fra Punta Castagna a nord e Capo Rosso a sud, troveremo una delle attrazioni più conosciute delle Eolie, apprezzata sia per la limpidezza delle acque sia per la sua memoria storica. Parliamo delle ex cave di pomice di Porticello, sfruttate fin dall’antichità e fino al 2007 per l’estrazione della candida roccia magmatica, ancora oggi riconoscibile nella montagna che sovrasta la riva. Al di là della tristezza delle strutture abbandonate, il sito è particolarmente affascinante per il colore straordinario delle acque, turchesi grazie al fondale reso chiarissimo dall’accumularsi della pomice sgretolata e finita in mare. In corrispondenza del vecchio pontile si trova la Spiaggia di Porticello, raggiungibile anche via terra e quindi sempre molto affollata. Corrisponde alla parte iniziale del tratto costiero che tra chiare scogliere, cave e piccole spiaggette termina a Capo Rosso, caratterizzato dalla parete verticale rossastra e dalla limitrofa spiaggia attrezzata.
Canneto, dalla spiaggia al centro abitato
Possibile tappa successiva è quella del paese di Canneto con la sua ampia baia, posta nel tratto di costa delimitato a nord da Capo Rosso e a sud dall’estremità nord-orientale del Monte Rosa. Stretto tra il mare e la collina, il centro abitato si estende per circa un miglio lungo una spiaggia di ghiaia grigia molto frequentata dai bagnanti e a ridosso della quale si estende il lungomare di Marina Garibaldi, la via principale del paese da cui partono le stradine che conducono alle abitazioni. Pur non essendoci possibilità attracco in banchina, con il tender potremo facilmente raggiungere la spiaggia e con lei il paesino. Qui avremo la possibilità di fare rifornimento per la cambusa o di prendere un mezzo per spostarci all’interno dell’isola.
La baia di Lipari e il centro storico del paese
Siamo infine giunti nel centro principale, quello del paese di Lipari. La sua baia è divisa in due, con Marina Lunga da una parte, Marina Corta dall’altra e in mezzo la rocca del Castello. Priva nonostante il nome di un maniero propriamente detto, l’acropoli è comunque meritevole di una visita per le sue stratificazioni architettoniche e archeologiche che dal nucleo risalente al Neolitico arrivano fino alle fortificazioni volute da Carlo V e quindi alle chiese edificate nel XVIII secolo.
Considerando gli attracchi possibili, a Marina Lunga troveremo quattro pontili galleggianti in grado di accogliere fino a circa 50 imbarcazioni per dimensioni dai 6 ai 60 metri.
Dopo i pontili incontreremo una pompa carburante e, superata anche questa, incapperemo in un’area che, per quanto apparentemente perfetta per ancorare visti i fondali profondi 5 metri, è invece assolutamente off limits. Si tratta infatti del punto di attracco della bettolina, della nave cioè che provvede a rifornire d’acqua l’isola, che altrimenti ne sarebbe sprovvista (una buona ragione per usarne il minimo indispensabile!). Superata tale area troveremo il Porto di Pignataro, una marina privata protetta dallo Scirocco che si divide tra il porto in sé dotato di tutti i servizi utili e in grado di accogliere imbarcazioni fino ai 45 metri e i pontili per barche dai 6 ai 30 metri.
Il centro storico del paese, con le case più belle e decorate un tempo destinate a nobili e notabili, si trova invece di fronte a Marina Corta, un porticciolo estremamente pittoresco destinato solo a piccole imbarcazioni locali. Nel caso volessimo gettare l’ancora, il consiglio è di non farlo davanti a Marina Lunga, resa trafficata dal passaggio traghetti, aliscafi e diportisti, ma di preferire invece la rada davanti al Castello o a Marina Corta.
Da ricordare comunque che il fondale in faccia alla rocca potrebbe presentare delle difficoltà, dato che è costituito da rocce e la profondità va dai 17 ai 30 metri. Più facile sarà ancorare tra un antimurale e l’altro di Marina Corta, dove il fondo è misto di sabbia e roccia e scende tra i 15 e i 25 metri. Occhio però che, anche se in maniera meno evidente che in altre isole dell’arcipelago, anche qui il fondale è a terrazze, ossia a gradoni, quindi l’ancora va messa ben distante dal dislivello, onde evitare di trovarci poi alla deriva.
Scendendo a sud, nella Praia di Vinci
Lasciando il paese di Lipari e muovendoci in senso orario, la prossima baia dove ancorare sarà quella di Vinci. Superata la punta meridionale dell’isola, ci troveremo proprio di fronte all’isola di Vulcano, sotto l’osservatorio vulcanologico che rappresenta uno dei punti panoramici e quindi delle mete più ambite tra le escursioni sull’isola.
Qui i fondali sono ottimi sia per scarsa profondità sia per composizione, essendo di sabbia, mentre la posizione offre protezione dai venti, dal Maestrale fino al Grecale. Selvaggia e affascinante, la spiaggia di Praia di Vinci si presenta come una striscia di sabbia stretta e lunga circa 500 metri, raggiungibile solo via mare, le cui acque cristalline sono perfette per lo snorkeling mentre il paesaggio circostante presenta una vista impareggiabile sui Faraglioni e Vulcano.
Dai Faraglioni alla spiaggia di Valle Muria
A proposito dei Faraglioni, le due formazioni rocciose che emergono dal mare immediatamente a sud di Punta del Perciato prendono il nome di Pietra Lunga e Pietra Menalda e offrono uno dei panorami più belli dell’isola, mentre i fondali adiacenti meritano un bagno con maschera e pinne.
Superate le Formiche, ottima zona da raggiungere anche a nuoto ma con uno spazio relativamente ridotto per ancorare, si può raggiungere la spiaggia di Valle Muria. Ci troviamo a sud di Punta Fontanello, dove la costa occidentale dell’isola forma un’ansa profonda sovrastata a nord da alte scogliere. Si tratta di un luogo pressoché deserto, con appena qualche casa distinguibile sulle alture circostanti e un sentiero tra le colline che consente ai pochi bagnanti di raggiungere la spiaggia pietrosa. Il mare trasparente invita a un tuffo, mentre la quasi assenza di imbarcazioni verso sera regala una tranquillità assoluta a quanti decidono di passarvi la notte, dopo avere assistito al tramonto che dipinge la scogliera di rosa con il profilo di Filicudi e Alicudi all’orizzonte.