Dopo lo splendore della costiera amalfitana, la navigazione che da Salerno punta verso nord superando la penisola sorrentina tocca un altro angolo di paradiso. Anzi, tre: Ischia, Capri e Procida. Le principali isole dell’arcipelago campano, nel Golfo di Napoli, sono diversissime tra loro eppure capaci con la stessa forza di conquistare occhi, cuore e anima di chi le visita. Impensabile quindi non farvi tappa e scoprirne i tesori.
Capri, non solo shopping e Piazzetta
A circa 12 miglia da Positano e a 2 dall’area marina protetta di Punta Campanella, incontriamo quella che a buon diritto è considerata la perla del Tirreno. Già conosciuta dai Greci e citata da Virgilio nell’Eneide, Capri rappresenta una meta esclusiva fin dall’epoca degli antichi Romani. Non a caso, l’Imperatore Tiberio vi aveva fatto costruire ben dodici ville, di cui però sono rimasti i resti di una sola: Villa Jovis.
Sinonimo di vacanze d’élite, Capri gode di fama internazionale sia per la sua atmosfera esclusiva sia per i suoi paesaggi mozzafiato. Tra i due comuni dell’isola, Capri e Anacapri, la prima è la località più nota e frequentata, dove si trovano le spiagge, la famosa Piazzetta, le boutique di lusso, il porto e i principali locali. Anacapri è invece una cittadina più tranquilla, adatta a chi preferisce trascorrere giornate a tempi più lenti e lontane dalla ressa.
Tra le tante cose da vedere, impossibile non citare i Faraglioni. Tra i simboli dell’isola e dell’intero Golfo di Napoli, sono tre grandi massi rocciosi che emergono dalle acque con i loro circa 100 metri di altezza. Sono raggiungibili solo in barca, ma se si vuole nuotare nei paraggi hanno proprio di fronte due stabilimenti balneari: La Fontelina e da Luigi.
Un altro punto da non mancare è l’Arco Naturale. Formazione di roccia risalente all’età paleolitica che il tempo ha modellato appunto a forma di arco, si trova sulla punta più orientale dell’isola e può essere raggiunto a piedi partendo dalla Piazzetta oppure da Punta Tragara. In questo caso si partirà seguirà il sentiero del Pizzolungo, percorso costiero con tanto di splendida vista sui Faraglioni.
All’estremità opposta dell’isola, nel comune di Anacapri, si trova un’altra delle meraviglie naturali che hanno reso leggendaria Capri: la Grotta Azzurra. L’accesso è a pagamento e avviene esclusivamente su una piccola barchetta che passa dal piccolo arco di entrata. La sosta concessa è minima e il bagno è proibito. Chi ama camminare non potrà infine perdersi l’escursione lungo il sentiero dei Fortini, così chiamato perché lungo il percorso si trovano i tre fortini che un tempo servivano alla difesa di Capri: Orrico, Pino e Mesola. Tra le passeggiate più spettacolari, costeggia il mare dalla Grotta Azzurra al Faro di Punta Carena tra rocce, promontori e baie dalle acque turchesi.
Ischia, l’Isola Verde tra terme e parchi
Colonizzata dai Greci e divenuta con loro una prospera cittadina commerciale, nonostante la storia millenaria Ischia è rimasta un’isola di pescatori sconosciuta ai più fino alla metà del secolo scorso, quando si è trasformata in meta di turismo internazionale. Chiamata Isola verde per la presenza di natura incontaminata e itinerari particolarmente ambiti dagli amanti del trekking, si estende su una superficie di circa 46 chilometri quadrati e comprende sei comuni: Barano d’Ischia, Casamicciola Terme, Forio d’Ischia, Ischia, Lacco Ameno e Serrara Fontana.
Molto apprezzata per le numerose e spesso spettacolari terme, che insieme ai giardini, ai parchi e al clima mito attirano tutto l’anno migliaia di turisti, l’isola non delude neppure per le sue splendide spiagge. Tra le più note, quella dei Maronti si estende per circa tre chilometri, ha l’arenile composto di sabbia e ciottoli e acque cristalline. Posta nel comune di Barano, può essere raggiunta da una strada panoramica a tornanti oppure via mare.
La Baia di Sorgeto, nel comune di Forio, è invece un’insenatura dove l’acqua marina si mescola con quella termale. Riparata dai venti e soleggiata d’estate per quasi tutta la giornata, regala la possibilità di fare un bagno in sicurezza anche nei mesi più freddi dell’inverno. Può essere raggiunta da un sentiero che parte dal paesino di Panza oppure via mare.
Piccola e non troppo conosciuta, la spiaggia di Cava Grado si trova vicino all’entrata del borgo di Sant’Angelo d’Ischia. Breve lembo di sabbia protetto da alte falesie di tufo, ha bassi fondali sabbiosi e un mare azzurro e trasparente. Infine, chi è alla ricerca di luoghi incontaminati e poco frequentati non si farà sfuggire la spiaggia di Varulo, a Lacco Ameno, e sul lato opposto dell’isola, a sud, la spiaggia della Scarrupata. La prima è raggiungibile solo via mare, mentre alla seconda, oltre che in barca, si può arrivare anche attraverso un ripido percorso, che al termine regala mare trasparente e spiaggia di ciottoli.
Procida, l’Isola di Arturo e del Postino
Il terzo gioiello dell’arcipelago campano è la piccola e meno conosciuta Procida. Isola di origine vulcanica dalle pittoresche casette colorate, incanta i visitatori con un fascino d’altri tempi, ben lontano dalla mondanità così come dal turismo mordi e fuggi. Da vivere con calma, assaporandone l’atmosfera mediterranea fatta di barche di pescatori e di borghi arroccati sulle alture, offre splendidi paesaggi naturali con luoghi storici e spiagge dal mare cristallino. Molte delle sue spiaggette sono raggiungibili solo in barca, nascoste in baie e insenature circondate da alte falesie: garanzia di tranquillità, acque cristalline e fondali limpidi.
Le spiagge più note e dunque frequentate valgono comunque la visita. Come nel caso della spiaggia della Chiaia, nella parte orientale dell’isola. Bellissima, dalle acque trasparenti e i fondali bassi, è raggiungibile, oltre che via mare, percorrendo una scalinata panoramica di 182 scalini.
Chiamata anche del Postino perché vi furono girate alcune scene dell’omonimo film con Massimo Troisi, la spiaggia del Pozzo Vecchio è una delle più suggestive di Procida. La sua sabbia scura, che rievoca l’origine vulcanica dell’isola, crea un contrasto affascinante con il mare dall’intenso colore turchese. La si raggiunge da una scala che scende dal cimitero oppure con una passeggiata di circa 20 minuti dal porto. Ciottoli e mare blu invece per la spiaggia della Lingua, ritenuta una delle più selvagge e incontaminate di Procida. Collegata alla piccola spiaggia dell’Asino descritta da Elsa Morante ne “L’Isola di Arturo”, è circondata da un’alta scogliera ricoperta da una vegetazione lussureggiante. Una meta suggestiva sia quando splende il sole, sia quando il tramonto la tinge di indimenticabili sfumature rosa.