Isole Pontine: tra resti romani, immersioni e natura

Dalla base di Salerno ci si può spingere fino alle sei isole che compongono l’Arcipelago Pontino, tra i tesori più affascinanti che il Mar Tirreno offre a chi lo naviga. Sorte al largo del Golfo di Gaeta, nell’alto Lazio, Santo Stefano, Ventotene, Ponza, Palmarola, Zannone e Gavi sono tutte di origine vulcanica e compongono un arcipelago che prende il nome dell’isola principale, Ponza. Da visitare assolutamente senza dimenticare di scoprire anche le sue sorelline minori.

Ventotene

Risalendo verso nord e superata la piccolissima isola di Santo Stefano, dalla forma circolare e appena 500 m di diametro, incontreremo Ventotene. Si tratta anche in questo caso di un’isola molto piccola, dalla forma allungata e di appena 1,9 chilometri quadrati di estensione, ma ricca di motivi di interesse, sia storico sia paesaggistico. Terra di esilio per figlie, nipoti e mogli ripudiate di imperatori romani, Ventotene conserva ancora resti di quell’epoca lontana, primo tra tutti il Porto Romano, uno dei siti antichi meglio conservati. Da vedere anche quelli dell’area archeologica di Villa Giulia, costruita sul promontorio di Punta Eolo alla fine del I secolo a.C. dall’imperatore Augusto, e le cisterne romane. Di epoca borbonica è invece il Castello, costruito nel XVIII secolo e oggi sede del Municipio e del Museo Archeologico. Dopo il tuffo nel passato sarà bello immergersi anche nella vita di questo piccolo centro e, ovviamente, nelle acque cristalline che lambiscono i suoi 3 chilometri di costa. Tra calette e baie nascoste, spiagge di sabbia, ciottoli e scogli, c’è una meta per tutti, dalle famiglie alle coppie fino ai sub appena riemersi da una immersione nella splendida Area Marina Protetta.

Ponza

La tappa successiva non potrà che essere Ponza, l’isola più grande e importante dell’Arcipelago Pontino. Scrigno di bellezze naturali concentrate in appena 7,5 chilometri quadrati di superficie, questa località selvaggia e mondana al tempo stesso attrae gli amanti del mare e della natura come quelli della storia e del divertimento. Annunciato dalle casette colorate sullo sfondo del Porto Borbonico, il paese deve il suo attuale aspetto a re Ferdinando IV di Borbone e offre un centro storico fatto di vicoli in salita, stradine e scalette ricche di scorci meravigliosi. Qui, vale una sosta la chiesa di San Silverio e Santa Domitilla, con la sua imponente cupola e, all’interno, preziosi affreschi, mosaici, tele e la statua di San Silverio, il patrono dell’isola festeggiato il 20 giugno.

Chi volesse concedersi un po’ di shopping o un aperitivo potrà percorrere invece Corso Pisacane, cuore del centro affacciato sul porto dove assaggiare anche le delizie locali. Per esplorare la storia si potrà poi prenotare una visita alla Cisterna romana della Dragonara o andare alla scoperta delle Case Grotta, abitazioni tipiche dell’isola scavate nella roccia e usate come dimore fin dall’età preistorica. Tornando al mare, molte delle spiagge più belle dell’isola sono raggiungibili solo via mare o, comunque, attraverso sentieri poco agibili. E se la splendida Chiaia di Luna potrà essere ammirata solo a distanza, perché inaccessibile anche alle barche, ci si potrà consolare con luoghi magici come la spiaggia del Bagno Vecchio o della Parata, tra le più caratteristiche dell’isola, la falesia bianca di Capo Bianco, sul lato occidentale, i Faraglioni di Lucia Rosa, l’Arco Naturale, magnifica formazione rocciosa lungo la costa, le Grotte di Pilato e una serie di altre grotte marine che, assieme a tante incantevoli calette, possono essere esplorate via mare.

Palmarola

Delle altre tre isole minori che compongono l’Arcipelago Ponziano, ossia Zannone, Gavi e Palmarola, sarebbe un vero peccato non concedersi una sosta almeno presso quest’ultima. Considerata una sorta di paradiso terrestre per la natura incontaminata e le acque incredibilmente trasparenti che la circondano, Palmarola è caratterizzata da scogliere frastagliate, coste rocciose e grotte nascoste. A circa 5 miglia a ovest di Ponza, non ha residenti stabili e offre ai suoi visitatori una impagabile esperienza di fuga dal mondo. Chi la raggiunge lo fa, tra l’altro, per visitare le sue grotte marine, formazioni rocciose straordinariamente belle come quella del Bue Marino o del Cannone. Meta privilegiata per gli appassionati di immersioni e di snorkeling quanto di chi desidera rilassarsi sulle sue spiagge, questa piccola isola ha un aspetto aspro e selvaggio che ne fa la più esotica dell’Arcipelago. Tra i punti da non perdere, segnaliamo i Faraglioni di Mezzogiorno, arcipelago di isolotti rocciosi posti a sud dell’isola, la cosiddetta Cattedrale, tratto di scogliera scavata da una serie di grotte strette e alte in basalto, Le Galere, scogli maculati, nero su ocra, di ossidiana, e la Cappella di San Silverio. Raggiungibile attraverso una lunga gradinata scavata nella roccia, si trova in cima al faraglione dove si racconta sorgesse la casa di San Silverio, patrono di Ponza.