L’Arcipelago de La Maddalena, un paradiso da proteggere

In Sardegna, tra i luoghi da sogno raggiungibili in barca, l’Arcipelago de La Maddalena occupa un posto d’eccezione. Composto da una miriade di isole e di isolotti, prende il nome dalla sua località più grande nonché l’unica in grado di offrire una accoglienza alberghiera. Per tutte le altre, sono poche se non assenti le abitazioni e ancor meno gli abitanti. Una delizia, ai fini della tutela del Parco Nazionale a cui appartengono, un problema per quanti sognano di passarvi le vacanze.

In barca a vela per una visita a basso impatto

La soluzione per godere di questo paradiso naturale è ancora una volta quella di affidarsi alla barca.
Va detto che, salvo diverse disposizioni, il pernottamento in rada non è consentito per non intaccare con l’ancoraggio l’habitat naturale e i fondali di Posidonia Oceanica, ma la visita alle spiagge da sogno e alla vegetazione selvatica di questi luoghi è un’esperienza comunque da non lasciarsi sfuggire. Prima, sarà necessario informarsi presso l’Ente Parco e sul sito (www.lamaddalenapark.org) su quali sono le zone di mare in cui è consentita la navigazione, la sosta, l’ormeggio e l’ancoraggio e richiedere le necessarie autorizzazioni. Tra le buone notizie, c’è il fatto che, muovendoci con una barca a vela, potremo godere di una riduzione del 40% sul costo dei permessi e che comunque, una volta raggiunti questi luoghi, ogni eventuale fatica burocratica ci sembrerà ampiamente ripagata.

Una galassia di oltre 60 isole e isolotti

Il Parco Nazionale dell’Arcipelago de La Maddalena si estende su oltre 20mila ettari tra terra e mare, con circa 180 chilometri di coste tra oltre 60 isole dalle dimensioni e conformazioni più diverse. Non sarà quindi difficile trovare la spiaggia, la scogliera o lo scorcio capace di rubarci il cuore, sia che a conquistarci siano le acque tropicali sia la vegetazione unica e selvaggia o i colori delle rocce e della sabbia.

La Maddalena, punto di partenza

Procedendo per ordine di grandezza e di agibilità, la prima isola che affrontiamo è giocoforza quella che dà il nome all’arcipelago. Unico centro abitato, La Maddalena si affaccia su Palau ed è raggiunta dai traghetti che vi fanno la spola in 15-20 minuti. Fondata nel 1770, conserva palazzi dell’epoca e offre un centro abitato piacevole da visitare, tra negozietti, case colorate e vicoletti.
Passando alle sue bellezze paesaggistiche, percorrendo i 20 chilometri della sua unica strada panoramica sarà possibile farne il giro completo, raggiungendo tra l’altro uno dei suoi punti più belli: la scogliera di Punta Tegge, punto fantastico per ammirare il tramonto così come per concedersi un bel bagno. In generale, l’isola è ricoperta dalla tipica macchia mediterranea, che lascia spazio in prossimità del mare a spiagge bianchissime e a calette scavate nella roccia.

Le 16 passeggiate di Caprera

Raggiungibile sia in barca sia attraversando il ponte di 600 metri che la collega a La Maddalena, Caprera è la seconda isola per grandezza dell’arcipelago. Situata a est rispetto alla prima, se ne distingue per la natura selvaggia e incontaminata. Qui l’unico centro abitato è quello di Stagnali, piccolissimo e composto dalle case di alcune famiglie. Tra le opere dell’uomo più rilevanti, spicca qui quella che era stata la casa di Giuseppe Garibaldi, oggi adibita a museo, e le fortificazioni militari costruite nella prima metà del Novecento nei punti strategici dell’isola. Per il resto, l’isola è una vera festa per chi ama fare escursioni grazie a 16 sentieri incantevoli che spesso sfociano in calette meravigliose. Chi preferisce concentrarsi solo su queste avrà solo l’imbarazzo della scelta, tra acque ugualmente cristalline introdotte da spiagge di sabbia ora ambrata ora bianchissima come quelle di Cala Portese, detta anche Due Mari, o finissima come nella magnifica Cala Caprarese, una delle più selvagge dell’isola.

Spargi: rocce, macchia e dune

La terza isola in ordine di grandezza è quella di Spargi. Immersa in una fittissima vegetazione, è raggiungibile solo via mare e offre ai suoi fortunati visitatori rocce granitiche, cale con dune di sabbia e un entroterra ricoperto dalla tipica macchia mediterranea. Priva di spiagge sul lato ovest, verso est ne riserva invece alcune delle più belle dell’arcipelago: Cala Corsara, dove il celeste del mare si contrappone al colore delle rocce granitiche, Cala Granara, dai fondali bassi, il mare turchese e dune di sabbia e vegetazione alle spalle, e Cala Ciaccaro, chiamata anche Cala Soraya, dalla florida vegetazione mediterranea.
Non meno sorprendenti a Spargi sono anche le bizzarre forme delle rocce così come i curiosi piccoli corsi d’acqua, detti vadine, che scendono fino al mare spezzando le spiagge. La mano dell’uomo è anche qui presente perlopiù per le edificazioni militari. Realizzate tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, le fortificazioni sono oggi meta di passeggiate e punto di osservazione sul paesaggio circostante.

La Spiaggia Rosa di Budelli

Budelli, Razzoli e Santa Maria sono le tre isole più prossime alle Bocche di Bonifacio e racchiudono uno specchio d’acqua noto come I Passi (Passo del Topo e Passo degli Asinelli). Dalla costa molto frastagliata, Budelli è la sesta isola dell’arcipelago e offre una vista spettacolare su La Maddalena e le Bocche di Bonifacio dal suo punto più elevato, detto appunto Monte Budelli, alto 88 metri.
La sua attrazione più importante, la Spiaggia Rosa, non è frequentabile così come non è balneabile o navigabile l’area marina antistante. Questo per preservare il delicato equilibrio tra la morfologia dei fondali e della costa, la presenza di un’estesa prateria di Posidonia oceanica e l’andamento delle correnti a bassa energia che collaborano alla concentrazione dei bioclasti, all’origine della suggestiva colorazione. Se ne può comunque ammirare l’incredibile bellezza percorrendo un apposito sentiero con passerelle predisposto dall’Ente Parco.

Esplorando i fondali di Razzoli

Vegetazione incontaminata e abbondante flora marina caratterizzano anche la vicina isola di Razzoli, dai fondali che rappresentano un autentico paradiso per gli amanti dello snorkeling. Il suo unico approdo possibile è Cala Lunga, una profonda insenatura dove l’ancoraggio è adatto solo quando spirano i venti orientali. Composta da ciottoli e sabbia, la spiaggia sul fondo della cala è relativamente poco frequentata anche nei mesi estivi ed è il punto di partenza per escursioni tra la macchia mediterranea e le rocce granitiche scolpite dal vento.

Santa Maria, l’isola pianeggiante

Separata da Razzoli da uno strettissimo canale detto Passo degli Asinelli, Santa Maria è un’isola la cui strepitosa bellezza comprende un territorio perlopiù pianeggiante e una lunghissima spiaggia. Cala Santa Maria, sulla costa meridionale, si distingue per il bellissimo arenile di morbida e finissima sabbia, le acque strepitose e un fondale basso e sabbioso, dolcemente digradante verso il largo. Abitata da monaci benedettini nel 1238, Santa Maria conserva i resti di un monastero ormai diroccato, posto al termine di una strada battuta che porta anche alla piccola chiesa dell’Assunta.

Santo Stefano e le isole a protezione integrale

Per concludere la visita, qui necessariamente solo virtuale, del Parco dell’Arcipelago citiamo Santo Stefano, ex base navale americana oggi base di appoggio e deposito gestito dalla Marina militare italiana, e le isole Nibani, Soffi e Mortorio. Poste di fronte a Porto Cervo e Porto Rotondo, queste ultime sono zone a protezione integrale del Parco e sono caratterizzate da quello straordinario quanto precario equilibrio tra specie animali e vegetali che l’Ente Parco provvede con tanta attenzione a preservare dall’invadenza umana.